Le 7 competenze chiave che i nostri figli devono imparare a scuola
Non c’è conferenza sul futuro del lavoro e della formazione in cui non si faccia riferimento alle skills necessarie ai nostri figli per lavorare tra dieci o vent’anni.
Il World Economic Forum ha elencato le principali 10 skills che saranno necessarie nel 2020, confrontate con quelle del 2015. Quanto emerge, e’ un maggior bisogno di competenze trasversali, le cosiddette soft skills, quali ad esempio, la creatività, l’intelligenza emotiva, il pensiero critico, la leadership.
Qui la tabella:
La scuola e’ il passaporto per il futuro, ma nonostante il buon lavoro fatto da molti insegnanti, sembrerebbe che le scuole non riescano a trasferire ai ragazzi alcune delle più importanti competenze necessarie nel futuro.
Le scuole stanno diventando sempre più pericolosamente obsolete (vedi anche questo articolo su questo blog). Invece di “educare” i ragazzi al pensiero critico e al problem-solving, chiediamo loro di memorizzare nozioni.
Il rischio e’ che i giovani escano dal sistema scolastico preparati per quei lavori che stanno rapidamente scomparendo (perchè obsoleti o perchè sostituiti dai robot e dall’intelligenza artificiale).
Il dott. Tony Wagner, co-direttore del Change Leadership Group di Harvard, sostiene che i bambini delle scuole di oggi si trovano di fronte ad un “divario di rendimento globale” (Global Achievement Gap), che è la distanza tra ciò che viene loro insegnato e le competenze necessarie nel mondo del lavoro.
Questa situazione è stata resa ancora più forte da due tendenze emergenti: in primo luogo, il passaggio globale da un’economia industriale ad un’economia della conoscenza e, in secondo luogo, il modo in cui i bambini delle scuole di oggi, nativi digitali, sono motivati ad apprendere e come apprendono.
Nel suo libro The Global Achievement Gap, Wagner identifica sette competenze chiave necessarie ad ogni bambino per sopravvivere nel mondo del lavoro di domani.
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Pensiero critico e risoluzione dei problemi
Le aziende devono essere in grado di migliorare continuamente prodotti, processi e servizi per poter competere. L’innovazione richiede persone capaci di pensare e ri-pensare criticamente gli attuali paradigmi e sapere risolvere problemi complessi e pluridimensionali.
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Collaborazione tra networks e leadership per influenza
Il lavoro di team è diventato sempre più importante, data la natura interconnessa delle relazioni. La chiave per diventare un leader efficace è duplice, afferma Wagner, che implica “una risoluzione creativa dei problemi e un quadro etico chiaro”. Non c’e’ collaborazione senza rispetto, non c’e’ innovazione senza etica.
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Agilità e adattabilità
La capacità di adattarsi e acquisire rapidamente nuove competenze è vitale per il successo. Il desiderio e la capacità di sviluppare e adattare rapidamente le proprie abilità è anche noto come “learnability“, una competenza sempre più necessaria nel mondo del lavoro.
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Iniziativa e imprenditorialità
Non c’è nulla di male nello sperimentare: spesso le persone e le aziende soffrono di una tendenza ad essere avverse al rischio. È meglio provare 10 cose e riuscire in otto piuttosto che provare in cinque e riuscire in ognuna di queste.
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Comunicazione efficace orale e scritta
Durante la ricerca effettuata da Wagner durante la scrittura del suo libro, pensiero confuso ed incapacità di argomentazione sono due problematiche riscontrate nei giovani intervistati. Non si tratta tanto della capacità dei giovani di usare correttamente la grammatica e la punteggiatura, ma di comunicare chiaramente, sia verbalmente che per iscritto. “Se hai grandi idee ma non puoi comunicarle, sei perso“, dice Wagner.
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Accesso e analisi delle informazioni
Sempre più di frequente abbiamo a che fare con una quantità enorme di informazioni su base giornaliera: la capacità di analisi e di selezione di ciò che è veramente rilevante è una sfida a cui bisogna saper far fronte. Sfida che deve diventare un’abilità.
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Curiosità e immaginazione
La curiosità e l’immaginazione sono ciò che guida l’innovazione e sono la chiave per risolvere i problemi. “Siamo tutti nati curiosi, creativi e fantasiosi”, afferma Wagner. “Il bambino medio di quattro anni chiede cento domande al giorno, ma quando avrà 10 anni, è molto più probabile che sia interessato a dare le risposte giuste per l’insegnante, piuttosto che a fare delle buone domande.”
La scuola deve sapersi rinnovare rapidamente se vuole far fronte al Divario Globale di Rendimento di Wagner. Non c’e’ più tempo e non si può più rimandare: i migliori insegnanti e ricercatori devono studiare programmi formativi per i nostri ragazzi, che siano innovativi non solo negli strumenti tecnologici, ma anche e soprattutto nei programmi.