Quando la scuola diventa pericolosa e fa danni
Andare a scuola, stare in una classe con altri compagni e con gli insegnanti, e’ l’attività principale dai 6 ai 19 anni. Un arco temporale significativo, se si considera che sono gli anni dello sviluppo, gli anni in cui ci si forma. Non solo dal punto di vista delle conoscenze e della cultura, ma soprattutto nel carattere, nell’attitudine a guardare il mondo, nell’approccio alle difficoltà e opportunità della vita.
La scuola deve formare anche a questo, ad essere donne e uomini consapevoli, potenzialmente felici (e già, ci si dimentica spesso di questo punto).
Detto ciò, ci sono delle impostazioni nella scuola, delle regole precise, che poco si accompagnano allo sviluppo dell’individuo, alla sua crescita. Proviamo ad elencare queste regole, questi falsi miti che sono però l’essenza stessa della scuola e dello studente modello:
1. Gli insegnanti hanno tutte le risposte e hanno sempre ragione
2. L’apprendimento avviene in classe e facendo i compiti
3. I migliori e i più intelligenti rispettano le regole, si comportano bene (in altre parole, dimostrano subordinazione). Si chiama “condotta”
4. Ciò che è scritto nei libri e’ sempre vero (simile al punto 1. – Non ci si spiega la new economy e la social revolution…).
5. Verifiche standard misurano le tue capacità e potenzialità
6. Lo scopo dello studio consiste nel poter aspirare ad un buon lavoro (viene insegnato ad essere bravi lavoratori)
7. Il lavoro di gruppo, o teamwork, avvantaggia i fannulloni. Meglio studiare da soli e non disturbare gli altri.
8. Rischiare, rompere certi schemi, e’ pericoloso perché può portarti a sbagliare e ad abbassarti il voto e la media.
La lista potrebbe continuare purtroppo. Ciò che vorrei evidenziare e’ che la scuola forma, prima di tutto, la nostra personalità. Quali qualità ci vengono richieste al giorno d’oggi? Qualità fondamentali nel mondo del lavoro e nella società in generale:
– saper comunicare
– saper pensare “out-of-the-box”
– lavorare in team
– essere “risk-takers”, saper affrontare situazioni nuove e l’incertezza con fiducia, coraggio e indipendenza
– essere empatici, rispettosi verso gli altri
– essere open-minded, in un mondo sempre più globalizzato
– essere bilanciati, cioè comprendere l’importanza dell’intelletto, delle emozioni e del fisico per stare bene ed essere felici
– saper presentare ad altri le nostre idee con convinzione e sicurezza.
La scuola e’ in grado di rispondere a questi bisogni? La società ha subito un grande cambiamento negli ultimi 20 anni. La scuola quando si adeguerà?
Nel frattempo i genitori hanno una grande sfida: colmare questi vuoti per quanto loro possibile.