Alla presenza delle massime cariche dello Stato, presso La Scala di Milano, ha avuto luogo l’Assemblea Generale di Assolombarda. Dopo un fragoroso applauso al Presidente Mattarella, Carlo Bonomi chiede un minuto di silenzio in memoria di Giorgio Squinzi, scomparso il 2 ottobre, numero uno della Mapei ed ex Presidente di Confindustria.

 

La relazione di Bonomi, Presidente di Assolombarda, è centrata sul dialogo aperto e costruttivo degli imprenditori con il governo. A questo proposito non risparmia commenti al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, presente in sala:

“Noi apprezziamo i nuovi propositi. Ma non dimentichiamo quello che abbiamo visto e sentito nei 14 mesi precedenti. Non possiamo dimenticare che quel governo ci ha promesso di cancellare la povertà, invece ci ha restituito alla stagnazione.”

E continua:

“Questa di Assolombarda è la mia terza Assemblea. E a ognuna di queste ultime tre assemblee mi sono dovuto rivolgere a un governo diverso in carica. Ad ogni Assemblea ci siamo ritrovati un governo che ci diceva che per Alitalia dietro l’angolo c’era una soluzione di mercato, con un prestito ponte che sarebbe dovuto durare tre mesi, poi sei, poi nove. Sono passati più di 28 mesi, il prestito ponte è diventato permanente, e la soluzione non c’è ancora.”

Ciò che Bonomi chiede chiaramente è una discontinuità nella nuova legge di bilancio, basata sulla riduzione di deficit e debito, non perché ce lo chiede l’Europa, ma perché è primario interesse nostro e dei nostri figli. A tal proposito, afferma quanto onerose e senza effetti sulla crescita sono risultate Quota100 e il Reddito di Cittadinanza.

Le priorità per far crescere il Paese

Negli ultimi 20 anni l’Italia è cresciuta dello 0.2% in media l’anno, ha una occupazione di 15-20 punti percentuali in meno dei Paesi Nord europei, con un fisco e un welfare che ci condannano ad una demografia sempre più asfittica.

Di fronte a questo scenario le priorità per il Paese sono:

  1. Deficit e debito devono scendere;
  2. Opere pubbliche e cantieri da riavviare in tutta Italia, non solo TAV, Gronda di Genova, Alta Velocità nel Nord Est e al Sud, Passante dell’A1 a Bologna;
  3. Stop a Quota100 e Reddito di Cittadinanza e confluenza di tutte le risorse rese disponibili, compresi i 9,4 miliardi annui del bonus 80 euro, verso l’abbattimento strutturale del cuneo fiscale a favore dei lavoratori. Servono almeno 13-14 miliardi per questo fine;
  4. Serve non solo la conferma integrale di Industria 4.0, ma un pluriennale sostegno strutturale alla ricerca e allo sviluppo.
Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda

Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda

Bonomi continua affermando i valori della solidarietà umana, sostenendo che la missione degli imprenditori non è solo quella di distribuire utili. E’ di realizzare crescita, lavoro, reddito che sono le basi della coesione sociale. E per questo, gli imprenditori lavorano ogni giorno ad un’idea di Italia che unisce tutti in un grande patrimonio condiviso, che non è solo quello storico, artistico e letterario, ma è un patrimonio di valori comuni, di umanità, di reciproca comprensione e di apertura verso il mondo.

Bonomi afferma che per attivare la crescita occorre puntare sulla filiera-futuro, vale a dire lavoro, giovani, donne, tecnologia e sostenibilità.

Chiede agli imprenditori di impegnarsi a pagare i giovani più del minimo contrattuale. E’ necessario inoltre estendere la facoltà delle lavoratrici di poter conciliare i tempi di lavoro con le cure parentali, estendendo i congedi parentali anche ai padri.

Svezzare i figli deve riguardare entrambi i genitori. Questa è una questione di civiltà.

Richiama, ad esempio, all’estensione del congedo di maternità da 5 a 8 mesi con indennizzo all’80% e alla deducibilità totale dei costi dei servizi a sostegno per il rientro nel mondo del lavoro: asili nido, baby sitter eccetera.

Forte anche il richiamo del Presidente di Assolombarda alla sostenibilità ambientale, che va interpretata in chiave di cambio di paradigma tecnologico e industriale, prima di mettere in campo una serie di microsussidi al consumo.

Il problema fondamentale italiano non è sussidiare il sapone sfuso o la pasta alla spina nella grande distribuzione. Il problema numero uno nell’ambito non energetico è chiudere integralmente il ciclo del trattamento dei rifiuti, industriali e urbani, che ci costa miliardi di euro, quando non sono gestiti dalle ecomafie, come risulta dalle Procure di tutta Italia.

Altro punto su cui Bonomi si sofferma è quello dell’automotive, che è in forte frenata in Italia. Dato il peso rilevante di questo settore per la nostra economia (6 mila imprese, oltre 156 mila addetti diretti che diventano 250 mila con l’indotto, cioè il 7% del totale addetti dell’intera manifattura italiana), la crisi dell’automotive rischia di diventare la vera crisi industriale italiana. E’ fondamentale ritessere la tela di accordi europei che non ci escludano dalle decisioni dei grandi players di settore. E’ necessario che Conte avochi questo dossier, per la rilevanza strategica che assume per l’intero Paese.

La relazione di Bonomi si conclude affermando che uno stato diverso non si decide dall’alto, ma vive nei nostri comportamenti e, come diceva Aldo Moro

“Dobbiamo riscoprire una nuova stagione dei doveri”.

 

Qui il video dell’intervento di Carlo Bonomi