UK: 7,5 milioni di donne sognano di abbandonare il loro lavoro per avviare una startup
Si stima che circa 7,5 milioni di donne impiegate nel Regno Unito – pari al 56 % della popolazione attiva femminile – aspirino a lasciare il posto fisso per avviare una startup.
La ricerca condotta per conto della Start Up Loans Company ha scoperto che, delle donne occupate in cerca di avviare un’attivita’ imprenditoriale, la maggior parte e’ interessata ai settori delle arti, dell’intrattenimento, seguiti dal cibo e dal commercio al dettaglio.
Il 40% delle intervistate ha dichiarato di aver preso in considerazione la possibilità di mettersi in proprio nel corso gli ultimi anni, mentre il 25% dichiara la sua delusione con l’attuale lavoro come principale stimolo ad avviare una startup.
Un numero abbastanza sorprendente, pari al 16% delle intervistate, dichiara di aver pensato ad avviare un’impresa fin dall’infanzia.
Il CEO di Start Up Loans Company, Tim Sawyer, ha dichiarato che la ricerca ha evidenziato come “il divario di genere nel mondo degli affari si stia rapidamente restringendo” :
” Questo aumento crescente in ambizione tra la popolazione femminile del paese è un ottimo segnale per l’economia nel Regno Unito , [ … ] ma purtroppo , la maggior parte delle donne sono ancora poco sicure di fare questo salto.
“Abbiamo bisogno di intraprendere più azioni per cambiare questi atteggiamenti e dimostrare di più alle donne che possono realizzare i loro sogni di business”.
In Italia, un recente comunicato di Unioncamere (di cui si e’ scritto in questo blog) ha fotografato lo stato di natalita’ e mortalità delle imprese italiane registrate nel 2015 presso le Camere di Commercio. Il bilancio positivo lo si deve in parte proprio all’imprenditoria femminile: le imprese avviate da donne sono state infatti 14,3 mila. Una strada ancora in salita ma che rappresenta l’opportunità per l’Italia di rinascita economica e sociale.
Carissima, c’è una bella differenza tra il sogno delle donne in Italia e quelle in UK, tra la tassazione sulle nuove imprese in UK e quella in Italia per entrambi i sessi. Il sogno delle donne italiane o di chi vuole aprire una partita iva in Italia viene frantumato nell’arco di due anni, appena si trovano con l’acqua alla gola dalle tasse da pagare e le cartelle esattoriali e le ate del mutuo acceso per iniziare l’attività in proprio.
I tempi burocratici in UK sono molto veloci e basta una connessione internet per avviare una Start-up in poche ore grazie ai servizi offerti dal sito dell’ HM Revenue & Customs.
Il sistema di tassazione nel Regno Unito è molto diverso e sicuramente più semplice e conveniente di quello Italiano.
L’aliquota che una LTD deve pagare é del 20% al raggiungimento di 330 mila sterline ( circa 340 mila euro ) e viene calcolata secondo il sistema della Corporation Tax, che prevede un incremento dell’aliquota fino al 24%.
E le ziende che non raggiungono questo capitale hanno una tassazione minore e la possibilità di numerosi sgravi fiscali fino all’annullamento totale dell’aliquota per i guadagni al di sotto delle 68000 sterline (circa 86381 euro).
Spero anch’io nel trend positivo!
Grazie Pranvera per il tuo commento. Sono d’accordo con te! In UK avviare un’impresa e’ più semplice dal punto di vista burocratico e più vantaggioso da quello fiscale. Comunque anche in Italia il Governo sta facendo grossi passi avanti nella normativa per agevolare l’avvio di startup innovative e i risultati si vedono, anche se in misura minore rispetto alla Gran Bretagna. Posso dire pero’ di sentirmi ottimista e credo che questa sara’ l’unica strada per giovani e donne e in fondo per l’intera economia del nostro paese.