Ho conosciuto Luca Maniscalco su LinkedIn. Attraverso un post che abbiamo condiviso e commentato, ci siamo successivamente incontrati. Da lì è nata questa #intervistacaffè, perché ho capito che la sua esperienza e conoscenza dei social media, in particolare di LinkedIn, poteva essere utile ai lettori di questo blog.

Luca si occupa di social media, progetti digitali e web marketing per un’importante business school, oltre ad essere giornalista pubblicista su vari portali e riviste di settore. Ama definirsi “cintura nera di LinkedIn” ed è di questo che parleremo qui in questa #intervistacaffè.

Luca Maniscalco

Luca Maniscalco – social media strategist

Luca, grazie della disponibilità. Ci racconti brevemente di cosa ti occupi e il tuo percorso professionale?

Ho iniziato a lavorare 12 anni fa in un’azienda di sviluppo informatico quando ancora i social non esistevano o erano in uno stato embrionale. C’erano le community, i blog ma la vera rivoluzione non era ancora iniziata. In questi anni mi sono occupato di digital in tutti i suoi aspetti, dai siti web alle campagne di marketing, dalle email agli analytics, oggi in particolare social media. Per non farmi mancare nulla scrivo anche di web trends per healthcare e pharma.

Vorrei che ci parlassi un po’ di LinkedIn. Dalla tua esperienza, quanto importante è questo social network, se cosi si puo’ definire, per un professonista?

Ho scoperto LinkedIn abbastanza presto (nel 2007) perché ho preso parte ad un team di lavoro che voleva replicarlo in Italia come supporto virtuale alle fiere reali. Da quegli anni a oggi, la piattaforma è molto cambiata e proprio grazie agli ultimi sviluppi può essere considerata un social network al 100%. Il contatto tra professionisti è diventato molto più semplice ed è fondamentale per il personal branding e non solo. In molti è ancora presente l’idea che si tratti di una trasposizione online del proprio cv cartaceo, niente di più sbagliato. Quella è una parte, importante ma parziale, di quello che si può fare oggi su LinkedIn. Un professionista non può non esserci.

E’ vero, ormai molti concordano sul fatto che LinkedIn sia uno strumento fondamentale di personal branding. Ci puoi dare qualche consiglio pratico su come utilizzarlo al meglio, cosa e quando pubblicare, come interagire, eccetera?

Come ti dicevo, il profilo ben fatto non basta ma è una base da cui partire. Come consiglio posso dire di pensare sempre di sentirsi come un sito da indicizzare su google per alcune parole chiave caratterizzanti. Cosa ci insegnano gli esperti SEO? Naturalmente a utilizzare quelle keywords nelle pagine del portale o in certi punti specifici del codice per essere tra i primi risultati del motore di ricerca. Allo stesso modo su LinkedIn, se vuoi essere riconosciuto ad esempio come un esperto di digital transformation, usa questi termini nel tuo ruolo, nel summary, nelle ultime posizioni lavorative, trova sinonimi, spiega cosa fai avendo ben in mente di posizionarti per quel ruolo. Il profilo non basta. Crea un network di professionisti che possa esserti utile. La quantità non conta troppo, ci vuole qualità, quindi una rete di contatti coerenti. Lascia l’ex fidanzato o il vicino di casa a social più informali e scegli su LinkedIn i profili dei tuoi fornitori, colleghi, docenti e possibili utenti con cui sviluppare new business. Questo network sarà la base per i tuoi messaggi. Se la rete di contatti non è coerente con la tua specializzazione, non leggeranno e apprezzeranno nulla di quello che pubblichi e anche i tuoi update non avranno successo. Se il network è in linea con la tua professione, invece, sarà molto più semplice posizionarti come esperto in quel settore. LinkedIn oggi è una fonte di informazione preziosissima. Siete ancora convinti che sia solo il vostro cv online?

Luca Maniscalco

Luca Maniscalco

Per un’azienda invece cosa ci puoi dire? Che sia una PMI o una startup, come va usato LinkedIn? Ci si può aspettare di aumentare le vendite o è più un mezzo per fare marketing?

Partiamo dal basic. Qualche anno fa il mantra era: se non hai un sito internet, non esisti. Poi è diventato: se non vieni trovato su google, non esisti. Oggi direi che: se non hai la pagina aziendale su LinkedIn, non esisti. Diciamo che esserci non è più una scelta. Il solo fatto che tutti i dipendenti abbiano sul proprio profilo un link diretto e gratuito alla pagina dell’azienda è awareness puro sena spendere un euro. L’orrendo “quadrato grigio” di quelle entità non definite su LinkedIn è davvero un’opportunità sprecata. Anche in questo caso la sola presenza è importante ma non basta. Bisogna pensare a un piano editoriale che può soddisfare un doppio bisogno: comunicazione esterna ai prospect, comunicazione interna ai propri dipendenti. Il social può essere sostitutivo di altri canali di comunicazione più classici o integrarsi bene con questi. Su LinkedIn esistono svariate possibilità – a pagamento – per fare web marketing seguendo tutte le ultime tendenze, dalla classica sponsorizzazione degli update, alla creazione di form per lead generation fino al remarketing. Nei casi in cui si investe, l’obiettivo finale deve essere quello di aumentare anche le vendite.

Ci puoi ora dare qualche consiglio su come usare LinkedIn quando si cerca un lavoro?

Chi cerca lavoro non è un utente diverso dagli altri. Ottimo profilo + Network coerente + Messaggi in linea con la propria professione (attuale o desiderata) sono alla base della brand awareness professionale di chiunque su LinkedIn. Qualche consiglio aggiuntivo che posso dare è soprattutto quello di analizzare in maniera approfondita le job position pubblicate su LinkedIn. Bisogna visualizzare le posizioni a cui si ambisce e vedere le skill che vengono richieste, capendo se sono quelle che si possiedono e soprattutto che hai inserito sul tuo profilo. Se non c’è una corrispondenza di base tra le proprie competenze e quelle richieste dai job poster, si rischia di essere esclusi in partenza. Inoltre LinkedIn ha potenziato la sezione Career Interests in cui poter inserire i ruoli a cui si è interessati e avere dei risultati coerenti nella pagina dei job.

Luca, molto interessanti queste informazioni su LinkedIn e su come utilizzarlo al meglio. Per concludere, ci dici come fare il post perfetto? Testo, immagini, link…qualche consiglio su come ottenere più visualizzazioni e interazioni con i nostri post.

Non esiste il post perfetto o meglio il post perfetto oggi, non lo sarà domani. Posso dirti che solo testo non basta. E dalla mia esperienza LinkedIn privilegia sempre le sue ultime novità che oggi si chiamano possibilità di visualizzare un documento pdf, creazione di mini album fotografici e upload diretto di video.

Grazie Luca per questa interessante #IntervistaCaffè!

Luca Maniscalco nasce il 2 aprile 1983 a Licata, in Sicilia. Laureato con il massimo dei voti presso l’Università di Palermo, si trasferisce a Milano con due passioni: il digital e la scrittura. Dopo alcuni anni passati in agenzie web, oggi si occupa di social media, progetti digitali e web marketing in SDA Bocconi, School of Management presso l’Università Bocconi di Milano. È giornalista pubblicista dal 2005 e scrive di trend online su vari portali e riviste di settore. Negli anni si è occupato di sviluppo di portali web aziendali, strategie social corporate e piani di comunicazione e web marketing. Cintura nera di LinkedIn.
Luca Maniscalco
Social Media Strategist