Fondo di Garanzia eroga 1 miliardo di euro a startup e PMI innovative
Coronavirus, nella bozza 1 miliardo al fondo di garanzia startup e PMI (aggiornamento 13 marzo 2020)
[leggi articolo StartupItalia]
È stato pubblicato dal MISE il rapporto periodico al 31 dicembre 2018 sui finanziamenti a startup, PMI innovative e incubatori certificati ottenuti grazie al Fondo di Garanzia Piccole e Medie e Imprese (c.d. FGPMI):
A fine 2018 l’ammontare complessivamente erogato ammonta a 965 milioni di euro. Aggiungendo a questo importo le circa 180 operazioni già avallate dal Fondo ma non ancora finalizzate, è possibile stimare con certezza che già in queste prime settimane del 2019 viene superata quota 1 miliardo di euro di credito erogato.
E’ un grande risultato se si pensa alle grandi difficoltà delle nostre aziende innovative a reperire finanziamenti necessari per crescere.
La garanzia del Fondo è una agevolazione del Ministero dello Sviluppo economico, entrata in vigore il 26 giugno 2013, finanziata anche con le risorse europee dei Programmi operativi nazionale e interregionale 2007-2013, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari alle imprese sopra citate. Costituisce un importante tassello delle politiche pubbliche a sostegno dell’ecosistema dell’imprenditoria innovativa: individuando modalità e criteri semplificati di accesso a questo fondo, il provvedimento vuole favorire le startup innovative e gli incubatori certificati nel reperimento delle risorse finanziarie necessarie al loro sviluppo.
Le startup hanno grandi difficoltà a reperire i finanziamenti necessari nella fase di avvio e di crescita in quanto non posseggono le garanzie reali richieste dalle banche a copertura del fabbisogno finanziario. Le garanzie richieste diventano ancora più onerose qualora le imprese, come avviene nel caso delle startup innovative e degli incubatori certificati, conducano attività ad alto potenziale di crescita, percepite come più rischiose. L’intervento del Fondo mira a ridurre queste distorsioni, permettendo ad aziende strategiche per l’incremento della competitività del tessuto economico del nostro Paese di accedere ai finanziamenti.
COME FUNZIONA IL FONDO DI GARANZIA
- La garanzia sui finanziamenti bancari alle startup e agli incubatori è concessa a titolo gratuito. L’intervento del Fondo è ammissibile per tutte le tipologie di operazioni, anche in assenza di un programma di investimento, né è richiesta una misura minima del versamento dei mezzi propri.
- L’intervento fissa in 2,5 milioni di euro l’importo massimo garantito per ogni startup innovativa o incubatore certificato, da utilizzare eventualmente attraverso più operazioni fino a concorrenza del tetto stabilito, non esistendo un limite massimo di operazioni effettuabili.
- Il Fondo copre fino all’80% dell’ammontare del finanziamento, nel caso di garanzia diretta, o l’80% dell’importo garantito da confidi o altro fondo di garanzia nel caso di controgaranzia.
- La garanzia è concessa senza valutazione dei dati di bilancio dell’impresa o dell’incubatore.
- Il 20% dell’importo dell’operazione finanziaria rimane a carico del soggetto finanziatore in quanto non assistita da alcuna garanzia, reale assicurativa o bancaria ad eccezione di un’eventuale garanzia personale; si rileva pertanto un certo grado di coinvolgimento della Banca, poiché essa dispone di maggiori elementi conoscitivi sull’impresa e può effettuare un’adeguata valutazione delle strategie e delle prospettive di sviluppo della startup innovativa o dell’incubatore, fermo restando che la copertura dell’80% del rischio della operazione finanziaria rappresenta sicuramente un forte incentivo alla concessione del finanziamento.
- L’impresa non può inoltrare la domanda direttamente al Fondo. Deve rivolgersi a una banca per candidarsi a ricevere il finanziamento e, contestualmente, richiedere che sul finanziamento sia acquisita la garanzia diretta. Sarà la banca stessa ad occuparsi della domanda. In alternativa, l’impresa si può rivolgere a un Confidi che garantisce l’operazione in prima istanza e richiede la controgaranzia al Fondo. Tutte le banche sono abilitate a presentare le domande, mentre, con riferimento ai Confidi, occorre rivolgersi ad un operatore accreditato.
- Le procedure sono snelle e veloci: in tempi rapidi vengono verificati i requisiti di accesso e adottata la delibera. L’impresa viene informata via e-mail sia della presentazione della domanda sia dell’adozione della delibera.
[Tutte le informazioni sui criteri e le modalità di accesso al Fondo sono pubblicate sul sito www.fondidigaranzia.it.]
L’accesso al Fondo di Garanzia per le PMI da parte delle startup innovative presenta squilibri sul piano della ripartizione territoriale: come si nota dalla Tabella riportata, la performance varia notevolmente da regione a regione. La Lombardia è largamente in testa rispetto ad altre regioni, seguita da Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Marche.
Tale disomogeneità non può essere ricondotta soltanto al numero assoluto di startup innovative presenti: anche il rapporto tra le imprese innovative e quelle, tra esse, che hanno utilizzato lo strumento, mostra significative variazioni a livello territoriale, come si nota da questa tabella.
Da segnalare i casi di successo di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, le cui startup presentano un’incidenza nell’accesso al Fondo di Garanzia sensibilmente elevata: oltre un quarto delle imprese che siano mai state iscritte come startup innovative ha avuto accesso alla misura. Un caso opposto è quello della Toscana, che, pur rappresentando una regione in cui la popolosità del fenomeno delle startup innovative è rilevante (ottava regione in Italia), si trova in coda a questa classifica: il rapporto tra beneficiarie e tutte le iscritte appena il 7%.
A fine 2018 l’incidenza di crediti in sofferenza sulle operazioni verso startup è nettamente più bassa rispetto a quella rilevata per le altre società di capitali di recente costituzione: 3,7% contro 7,3%.
Se invece guardiamo alle PMI innovative, tutti i prestiti erogati a loro favore risultano già rimborsati o in corso di ammortamento, per cui il tasso di crediti in sofferenza è pari a zero.
Queste e molte altre evidenze sono presentate nell’ultimo rapporto di monitoraggio sull’accesso di startup e PMI innovative al FGPMI e nella relativa infografica di sintesi.
- Rapporto (pdf)
- Infografica di sintesi (pdf)