#IntervistaCaffè con Stefania Boleso, Marketing & Digital Strategist
In questa #IntervistaCaffè incontriamo Stefania Boleso, esperta di marketing e digitale, professionista poliedrica che spazia dalla consulenza per aziende, alla formazione fino all’affiancamento individuale di professionisti e manager. Ci racconterà cos’e’ l’employee advocacy, le differenze con il personal branding e la web reputation.
Grazie Stefania per la disponibilità. Ci dici qual e’ il tuo background formativo e professionale, in modo da presentarti a chi ci sta leggendo?
Grazie a te Alessandra. Mi occupo di marketing da oltre 20 anni e, come dico sempre, il marketing è innanzitutto la mia grande passione, oltre che la mia professione.
Sono laureata in economia aziendale all’università Bocconi; la prima parte del mio percorso professionale si è svolto in azienda, dove ho fatto il percorso classico da Assistant Product Manager fino a Direttore Marketing, per poi intraprendere una carriera individuale come docente, formatrice e consulente per le aziende e consulente individuale per manager e professionisti.
Ci racconti di cosa ti occupi. Dal tuo sito vedo che anche tu come me svolgi diverse attività.
Sì, svolgo diverse attività, tutte che gravitano intorno all’ambito marketing e comunicazione. Accanto ai progetti di consulenza, per aiutare lo sviluppo e la crescita dei professionisti e delle aziende, faccio tanta formazione, su temi e in ambiti diversi.
Il tema che mi sta più a cuore da qualche anno a questa parte è l’employee advocacy, dove con questo termine si intendono tutte le attività che hanno l’obiettivo di valorizzare i dipendenti e utilizzarli come ambasciatori del brand aziendale.
Sono inoltre professore a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e responsabile didattica della Pambianco E-Academy, progetto formativo voluto da Pambianco per formare manager e professionisti dei settori fashion, beauty e design.
Ci racconti cosa si intende per employee advocacy e che differenze ci sono con il personal branding?
Come scrivevo sopra, con il termine employee advocacy si intendono tutte le attività che hanno l’obiettivo di valorizzare i dipendenti e utilizzarli come ambasciatori del brand aziendale. È un argomento nuovo per l’Italia (negli Stati Uniti se ne parla già da qualche anno), a cavallo tra marketing ed HR, che ha un grande potenziale di sviluppo e di crescita. Sembra paradossale, ma in un mondo che diventa sempre più digitale, le persone vogliono percepire il lato umano di un’azienda o di un brand, vogliono vedere le facce e conoscere le storie di chi ci lavora.
I dipendenti e i collaboratori, quindi, sono i primi veri micro influencer e, se opportunamente formati e valorizzati, possono accrescere la loro visibilità e reputazione, accrescendo allo stesso tempo la visibilità, credibilità e reputazione della loro azienda. Affinché progetti di questo tipo abbiano successo serve però un coinvolgimento e un impegno da entrambe le parti.
La grossa differenza tra empoyee advocacy e personal branding sta negli attori coinvolti: nel primo caso i dipendenti (o i collaboratori) valorizzano la loro professionalità, le loro competenze e le loro storie in coordinamento con gli altri colleghi coinvolti nel progetto e sotto la supervisione di un project leader interno all’azienda, affinché oltre a se stessi, valorizzino anche la realtà per cui lavorano; nel caso del personal branding, invece, ogni individuo, dipendente o libero professionista che sia, valorizza il suo posizionamento individuale.
L’argomento mi appassiona moltissimo, ed è per questo che oltre due anni fa ho creato Trademark-You, realtà che supporta le aziende nella creazione di progetti di employee advocacy, per trasformare i dipendenti nei primi Brand Ambassador.
Nella tua attività di responsabile didattica per Pambianco E-Academy, sei anche docente di un corso dal titolo Web reputation: costruire e consolidare la reputazione online. Ci dai qualche indicazione su come muoversi nel web in un’ottica strategica di web reputation?
Ogni cosa parla di noi. Questo è ciò che dovremmo sempre tenere in mente, ogni volta che online pubblichiamo un contenuto o commentiamo un contenuto scritto da altri. Ogni nostra azione dà un messaggio, lascia dietro di noi un’impronta spesso indelebile, e a poco a poco tutto ciò che diciamo o facciamo online costruisce la nostra reputazione.
In molto casi non ce ne rendiamo conto, ma è così.
E allora dovremmo innanzitutto agire con maggiore consapevolezza, capire qual è l’immagine che vogliamo dare, e come muoverci affinché di noi venga percepito esattamente ciò che vogliamo. Dobbiamo imparare a governare la nostra presenza online e la nostra reputazione, non limitarci a “subirla”, tenendo anche ben presente che online e offline non sono due mondi distinti e che quindi anche le nostre azioni offline possono ripercuotersi sulla nostra web reputation.
Ci puoi raccontare le tue prossime sfide professionali?Amo quello che faccio, e continuerò a farlo finché continuerà ad esserci questa grande passione. I prossimi mesi mi vedranno principalmente impegnata nella divulgazione del progetto Trademark-You e nell’educazione sul tema dell’Employee Advocacy. So che è una sfida impegnativa, ma è ormai evidente che il reparto HR ha bisogno di collaborare con chi si occupa di Marketing per non essere lasciato solo ad occuparsi di Employer Branding.
Grazie Stefania per questa interessante #IntervistaCaffè, hai toccato temi molto caldi ed attuali che interessano tutte le aziende, i manager e i professionisti!
Interessata alla crescente commistione tra marketing ed HR, nel 2016 crea Trademark-You, realtà che supporta imprenditori, manager e professionisti a mettere a punto strategie di marketing personale, e sviluppa progetti di employee advocacy che aiutano le aziende a valorizzare i propri dipendenti e attrarre nuovi talenti.
Professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano, collabora con numerose università e enti di formazione per professionisti in tutta Italia.
È inoltre responsabile didattica della Pambianco E-Academy.
Sito: www.stefaniaboleso.com
Ai lettori di questo blog, a presto con altre #intervistecaffè!