#IntervistaCaffé con Gioia Ghezzi dell’European Institute of Innovation and Technology
Dopo la pausa estiva ritornano le #IntervisteCaffè, un momento di condivisione e confronto con donne e uomini che attraverso il loro lavoro e le loro passioni, sono fonte di ispirazione per tutti noi, per migliorarci e migliorare il mondo che ci circonda.
In questa #IntervistaCaffè abbiamo il grande piacere di conoscere da vicino una donna che a livello nazionale ed internazionale sta contribuendo all’innovazione della nostra società e delle nostre imprese. Ringrazio Gioia Ghezzi, board member dello European Institute of Innovation and Technology, precedentemente Chair di Ferrovie dello Stato, per la disponibilità a raccontarci un po’ di se’, del suo lavoro e dei progetti a cui sta lavorando con grande passione.
Gioia, sei attualmente membro del Board di EIT – European Institute of Innovation and Technology. Qual e’ la mission e quali sono gli obiettivi di questa istituzione europea?
Lo EIT da quasi dieci anni finanzia la competitivita’ dell’Europa investendo in ricerca, education e business dando la possibilita’ ad innovatori ed imprenditori di trovare soluzioni alle maggiori sfide che la società odierna affronta.
Lo fa alimentando comunita’ chiamate KICs (Knowledge Innovation Communities) focalizzate su ambiti fondamentali come Climate Change, Salute, digitalizzazione, catena alimentare etc.
L’Europa sta investendo cifre davvero significative in innovazione, ed i risultati si vedono. Ora ci adoperiamo per comunicarli in maniera piu’ diffusa.
Quali sono le tematiche di innovazione sulle quali concentri maggiormente le tue energie e quali azioni e progetti porti avanti per il futuro della nostra società?
Sono due gli ambiti sui quali concentro le mie energie: Climate Change e Empowering Women. I due temi sono profondamente legati, come bene evidenziato nei saggi del libro “Why Women Will Save the Planet”, curato da Jenny Hawley. Climate Change è il problema piu’ grande che l’umanità si trovi a fronteggiare, uno tsunami in arrivo che rischia di travolgerci. Abbiamo ancora poco tempo, direi venti/trent’anni per fermare il cambiamento climatico. Io me ne occupo lavorando sul progetto Smart City di Assolombarda che è focalizzato su Milano. In un mondo iperurbanizzato è necessario che le città smettano di inquinare al più presto, in quanto sono responsabili dell’80% di emissioni di gas serra. Questo richiede un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere, che passa anche attraverso un maggior coinvolgimento delle donne che, come sappiamo, influenzano decisioni cruciali nel nostro stile di vita.
Se le donne non vengono discriminate, come spesso accade, e se messe in prima linea nel governo della cosa pubblica, possono influenzare in maniera molto decisiva la politica delle grandi scelte di policy. Portando buon senso ed evitando rabbia e odio.
Due tempi davvero importanti ed urgenti. Gioia, sei advisor e board member di varie associazioni e istituzioni nazionali – Assonime, Assolombarda, fondi internazionali, Trilateral Commission, Humanitas e altre – e sei stata Presidente di Ferrorie dello Stato dal 2015 allo scorso luglio. Ci racconti la tua esperienza in ruoli direttivi come questi?
Passare da ruoli operativi ed esecutivi a ruoli di governance è un passaggio che molti fanno, ma che richiede l’apprendimento di un mestiere diverso. Devi sapere esercitare influenza senza avere direttamente le leve per effettuare il cambiamento. Bisogna saper fare le domande giuste, al momento giusto. Ma questo – sembra banale dirlo, ma assai difficile da realizzare – richiede sapere ottenere le risposte a queste domande. Se si riesce, allora si assicura il buon governo delle organizzazioni a cui si dedica il proprio tempo, un governo sostenibile dal punto di vista finanziario, ambientale, e sociale.
Una domanda che mi preme farti e’ questa: l’Italia e’ il Paese che, insieme alla Grecia, meno favorisce l’occupazione femminile (52,2% di donne lavoratrici, contro il 66,5% di media europea) e con la più alta percentuale di giovani fuori dal mondo della formazione e del lavoro (i cosiddetti NEET). Cosa pensi al riguardo e quali sono le tue proposte per cambiare questa situazione?
Mi sono occupata di entrambi i temi insieme ad un gruppo di donne molto in gamba, in Italia. Sono temi difficili, ma posso dire che per favorire l’occupazione femminile ci vuole il supporto delle istituzioni e degli uomini.
Ci vuole condivisione del “caring” – cioè l’occuparsi di figli e anziani – servono asili nido, incentivi per il pagamento di servizi a supporto della famiglia. Ci vogliono role models nelle scuole che parlino a ragazzi e ragazze della loro esperienza.
E’ fondamentale avere un dialogo sincero e aperto sulla scelta degli studi per i ragazzi: in Italia ci sono piu laureate femmine che maschi, ma oltre l’80% di queste sceglie facoltà che non danno sbocchi lavorativi. Da qui i molteplici sforzi per spingere piu ragazze a scegliere percorsi di studio STEM, fra cui ad esempio, il progetto Girls in Motion a cui ho lavorato in Ferrovie insieme a molte altre grandi aziende del Paese.
Il tema NEET e’ molto complesso e molto attuale. Mi limito a dire che va attaccato alla radice, partendo dal supporto alla famiglia quando i bambini sono in età scolare, aprendo nei ragazzini nuovi orizzonti, la loro mente e il desiderio di fare. Anche qui gli incentivi alla ricerca del lavoro e l’identificazione delle skills più richieste e’ fondamentale. E’ inultile finanziare corsi che danno skills non richieste. Più utile finanziare formazione nelle imprese, viaggi per chi deve fare colloqui di lavoro, educazione finanziaria che insegni che investire nelle proprie skills paga sempre nel lungo periodo. Infine, finanziare la micro-imprenditorialità dei NEETs, che spesso si scopre vivono di lavoretti e piccoli espedienti: con mentoring e microfinanza si può trasformare questi sforzi in micro imprese, che negli anni possono diventare un lavoro stabile.
Cosa significa secondo te, la parola Successo, soprattutto declinata al femminile, e un consiglio da donna a donna per raggiungerlo.
Successo è una vita ricca di affetti, che dia autonomia finanziaria ed il senso che quello che si fa sia un buon compromesso fra il rendersi utili e il divertirsi. Questo si può ottenere con qualsiasi lavoro, se si ha l’intelligenza di farselo piacere e di cercare di farlo al meglio.
La ricetta per il successo è diversa per ciascuno, direi che questi sono stati per me ingredienti fondamentali: investire in me stessa, studiando tanto, avere disponibilità a muoversi per compiere gli studi e trovare lavori interessanti, scegliere ove possibile di lavorare con persone con cui costruire un buon team che ha un chiaro obiettivo comune. I momenti di massima riuscita e gratificazione professionale sono sempre venuti dai team che remavano con passione nella stessa direzione.
Siamo in un momento storico molto particolare, dove è importante che nessun talento venga sprecato e che anzi tutti investano al massimo per rendere il nostro mondo migliore salvaguardandone il futuro.
Grazie Gioia per questa #IntervistaCaffè molto stimolante. E’ stata un’opportunità speciale per conoscere da vicino il percorso professionale di una donna che si è affermata in Italia e in Europa e per parlare delle principali sfide della nostra società, che dobbiamo affrontare tutti insieme, con grinta e passione.
Ai lettori di questo Blog, appuntamento alla prossima avvincente #IntervistaCaffè.