Con i grandi mutamenti che la tecnologia sta portando nella nostra vita e nel mondo del lavoro, ci si interroga sempre di più su quali saranno le competenze che ci distingueranno dai robot e dagli algoritmi. Due sono le soft skills che ci definiscono come esseri umani che si evolvono in contesti sociali. Vediamole insieme.

Dall’evoluzione tecnologica in corso conseguono tutte le valutazioni sui lavori del futuro, su quali occupazioni spariranno e quali invece nasceranno, perchè necessarie in ambienti sempre più automatizzati. E’ proprio in questo contesto che gli studi manageriali cercano il supporto delle neuroscienze: nasce dal bisogno di capire l’elemento distintivo dell’essere umano, ciò che non potrà mai essere standardizzato o replicato da una macchina.

Il famoso psicologo e ricercatore di intelligenza emotiva (EQ – emotional intelligence) nelle organizzazioni – Daniel Goleman – sostiene che questa che viene definita anche dal World Economic Forum come una delle più importanti soft skills di quest’epoca, vale circa due volte il QI (quoziente d’intelligenza) in un lavoro ordinario. Per i leader, l’85% dei risultati è correlato all’intelligenza emotiva, mentre solo il 15% dei risultati deriva dal QI.

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Goleman definisce l’intelligenza emotiva attraverso cinque caratteristiche fondamentali:

  1. Consapevolezza di sé, la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni;
  2. Dominio di sé, la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine;
  3. Motivazione, la capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione;
  4. Empatia, la capacità di “sentire” gli altri entrando in un flusso di contatto;
  5. Abilità sociale (o social skill), la capacità di stare insieme agli altri cercando di capire ciò che accade tra le persone.

Per quanto riguarda la SOCIAL SKILL, essa include le seguenti abilità trasversali:

  • Persuasione e capacità di influenzare gli altri
  • Comunicazione
  • Gestione dei conflitti
  • Leadership
  • Change Management
  • Costruzione di relazioni durature
  • Collaborazione (Team-Working)

Nella declinazione della Social Skill si intravede quello che e’ il frutto di ulteriori studi di Goleman, che sta diventando sempre più oggetto di dibattito, come caratteristica imprescindibile per avere successo nel proprio lavoro: L’Intelligenza Sociale.

Dall’intelligenza emotiva a quella sociale attraverso la biologia della relazione

Studi neuroscientifici sostengono che il nostro cervello è predisposto per essere “socievole”, inesorabilmente trascinato in un legame intimo con il cervello del nostro interlocutore – ogni volta che comunichiamo con un’altra persona.

Anche i nostri incontri più abituali agiscono come regolatori nel cervello, innescando emozioni in noi e negli altri. Più siamo fortemente connessi con qualcuno emotivamente, maggiore è la forza reciproca. Goleman sostiene che

“Durante questi collegamenti neurali, i nostri cervelli si impegnano in un tango emotivo, una danza di sentimenti. Le nostre interazioni sociali operano come modulatori, qualcosa come i termostati interpersonali che ripristinano continuamente aspetti chiave della nostra funzione cerebrale mentre orchestrano le nostre emozioni.”

I sentimenti che ne derivano hanno conseguenze di vasta portata, a loro volta con effetti nel nostro corpo attraverso l’invio di una quantità di ormoni che regolano i sistemi biologici dal nostro cuore alle cellule immunitarie.

In modo sorprendente, quindi, le nostre relazioni modellano non solo la nostra esperienza, ma la nostra biologia.

Emerge quindi dalla scienza che le relazioni positive hanno un impatto benefico sulla nostra salute, mentre quelle tossiche possono agire come un veleno nel nostro corpo.

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Se, quindi, per Intelligenza Emotiva si intende l’insieme delle capacità umane del singolo individuo – la capacità di gestire le sue emozioni – nell’intelligenza sociale l’immagine si allarga dalla psicologia individuale ad una psicologia della relazione tra due o più persone.

Volendo sintetizzare, l’intelligenza sociale ed emotiva consiste di quattro elementi, che possono essere classificati in abilità personali e sociali.

Le competenze personali (intelligenza emotiva) determinano il modo in cui gestiamo noi stessi e consistono in:

  1. Consapevolezza di sé: conoscere i propri stati d’animo, le preferenze, le risorse e le intuizioni interne.
  2. Autogestione: gestione dei propri stati d’animo, impulsi e risorse interne.

Le competenze sociali determinano il modo in cui gestiamo le relazioni e consistono in:

  1. Consapevolezza sociale: consapevolezza dei sentimenti, dei bisogni e delle preoccupazioni degli altri.
  2. Competenze sociali / gestione delle relazioni – capacità di creare risposte desiderabili negli altri.

L’intelligenza sociale ed emotiva è quindi la capacità di essere consapevoli dei sentimenti propri e altrui  e di usare questa informazione per guidare in modo consapevole se stessi e gli altri.

Soltanto attraverso una maggior consapevolezza dell’importanza delle nostre emozioni e del loro impatto nelle relazioni con gli altri riusciremo a trasferire anche nel nostro lavoro competenze nuove, meno tecniche sicuramente, ma certamente quelle su cui singolarmente e come aziende e’ necessario investire.