#IntervistaCaffè con Filomena Floriana Ferrara, Master Inventor IBM, Progetto Nerd Leader attualmente Esperta del Team Digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Essere persone appassionate del proprio lavoro significa gettare il cuore oltre l’ostacolo per raggiungere obiettivi ambiziosi e mettere tutto il proprio impegno e talento per realizzare una visione alta del mondo di domani. Quando questi obiettivi ci riguardano tutti, quando quel talento diventa un bene prezioso per molte persone, per una comunità, per un Paese, allora è giusto raccontarlo, perché è fonte di ispirazione per tutti.
E’ un grande piacere intervistare in questo Blog Filomena Floriana Ferrara, prima donna a diventare Master Inventor in Italia, Leader del progetto NERD? ed esperta del Team Digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, guidato da Diego Piacentini.
Ciao Floriana e grazie per questa intervista caffè. La tua esperienza e’ molto interessante, la definirei multidimensionale e molto creativa.
Vorrei cominciare dal progetto NERD?, Non E’ Roba per Donne. Ci racconti cos’è, come è nato e cosa state facendo?
Sono da sempre una digitale appassionata ed amo condividere la mia passione con le studentesse, credo sia importante per i giovani avere un supporto durante l’orientamento agli studi. Nel mio piccolo, cerco di coinvolgerle nel progetto NERD? (Non è roba per donne?). Il progetto, nato in collaborazione con la Prof. Paola Velardi della Sapienza, ha l’obiettivo di aiutare le ragazze italiane a comprendere che possono immaginare, creare e costruire il proprio futuro, anche grazie ad una formazione tecnico scientifica. Tutto è nato dall’aver compreso che le giovani di oggi sono sicuramente portate per le facoltà informatiche, ma loro ancora non lo sanno, perchè cresciute in un mondo che identifica, vuole e divulga un esperto digitale solo nel genere maschile. Durante gli incontri, insieme a 100 Tutor, prima di tutto amiche ma anche colleghe IBM, insegniamo in maniera semplice, veloce e divertente a progettare e “programmare” una chatbot, sperimentando sotto la supervisione di chi questo percorso l’ha già intrapreso con passione, il “mestiere” dell’informatico. NERD? è progetto frutto di tanta passione e non sarebbe stato possibile arrivare dove siamo senza le tutor IBMer – tutte donne fantastiche – alle Università e Politecnici che hanno aperto le porte degli auditorium e laboratori, alle scuole superiori che con i loro docenti accompagnano le ragazze in questo percorso, ma soprattutto il vero successo è nella capacità delle studentesse italiane di mettersi in gioco, di dimostrare il loro coraggio e di impegnarsi con energia e creatività durante questo progetto.
Le ragazze di oggi saranno le donne lavoratrici di domani e dopo averle conosciute, dopo aver incontrato i loro sguardi, possiamo prevedere un futuro bellissimo per loro e per questa Italia perchè sicuramente sapranno migliorare questo nostro Paese.
Bellissime parole Floriana, cariche di ottimismo, ne abbiamo un gran bisogno! Ci dici che risultati avete raggiunto e che progetti avete in programma per il prossimo anno?
Del risultato ne sono entusiasta, è stata una bellissima sorpresa, scoprire che le ragazze italiane sono così smart. Sai, oggi questo progetto è portato in diverse città italiane dal 2013 – Roma, Milano, Bari, Alessandria, Padova e Napoli – ed è stato seguito da quasi 8000 giovani studentesse tra 16 e 17 anni. Le Università coinvolte sono la Sapienza di Roma , il Politecnico di Bari, L’Università di Bari, l’Università di Alessandria, il Bicocca di Milano, la Federico II di Napoli e l’Università di Padova. Per il 2019 aggiungeremo altre Università per raggiungere altre regioni Calabria, Sicilia Toscana ed Emilia Romagna.
Il progetto NERD? dal 2016 è una delle attività relative all’alternanza scuola lavoro del Miur.
Complimenti per questi risultati Floriana. Non dev’essere un’impresa facile coinvolgere tutte queste scuole e università sul territorio nazionale. Quali sono secondo te i punti di forza delle ragazze nel mondo digitale?
C’è chi pensa che lavorare nel mondo digitale sia un lavoro freddo, io penso invece che essere un informatico significhi essere creativo, innovativo e fantasioso.
Per me l’informatico è un “moderno artista”; la tela è il computer, la tastiera è il pennello e i linguaggi di programmazione sono i colori. I punti di forza di una ragazza sono la sua passione, la creatività, la voglia di scoprire. Non si dice che la Curiosità e’ Donna?
Che il digitale è roba per donne ce lo ha insegnato la storia, infatti l’informatica è nata dalla creatività di una donna: il primo sviluppatore è stato Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron. Un’artista figlia di artista.
Non avevo mai pensato all’informatica come ad un arte! Molto interessante Floriana. Mi incuriosisce molto la tua attività di Master Inventor per IBM. posizione che ricopri da 10 anni presso questa società. Ci spieghi in cosa consiste e come si inserisce nell’organizzazione di IBM?
Un Master Inventor è un inventore di brevetti nel campo digitale. La qualifica e la nomina a Master Inventor sono regolate dal valore del contributo di un inventore al portafoglio di brevetti. IBM verifica molti aspetti dei contributi di un inventore, incluso l’impatto dell’invenzione stessa . IBM considera anche il contributo di un inventore alla comunità, sia agendo come revisore dei brevetti, sia fornendo feedback e indicazioni ai nuovi inventori. Ma anche come mentor nel riconoscere e far venire fuori l’inventore che è in ognuno di noi, parafrasando Pascoli.
In Italia non siamo più di 15 Master Inventor.
Quali progetti hai realizzato come Master Inventor, ci puoi fare qualche esempio?
Ho 20 brevetti, tutti appartengono al digitale. Ma non sono monotematici, direi che spaziano tra diverse problematiche. Perché un’invenzione non è che una soluzione nuova, innovativa ed originale in risposta ad un problema. Le mie invenzioni vanno dal brevetto per eliminare le code di attesa alla banca posta, ristorante, supermercato ect. Al brevetto che migliori l’esecuzione dei job in esecuzioni basato su logica predittiva, al brevetto che migliora la protezione dei dati negli smart phone, al criterio per cui un team di sviluppo dovrebbe decidere se usare le analisi statica e dinamica. Insomma in generale direi che i miei brevetti vanno dal voler risolvere problemi del cittadino a invenzioni molte tecniche per risolvere problemi informatici per esperti del settore.
Complimenti per questa attività di “inventrice” digitale. E’ molto affascinante quello che fai.
Attualmente fai parte di uno dei Team più ambiziosi e direi prestigiosi in Italia per la trasformazione digitale, che riguarda il progetto nato due anni fa, con Diego Piacentini alla guida, per digitalizzare la pubblica amministrazione e portare quell’innovazione necessaria per lo sviluppo del Paese. Tu sei entrata nel Team un anno fa. Ci racconti di questa esperienza, di alcuni progetti che state portando avanti?
Ma lo sai che ancora non ci credo? Nella mia vita ho preso due anni di aspettativa, uno per avere mio figlio Matteo (altro miracolo meraviglioso), ed uno per far parte del Team Digitale del Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Diego Piacentini, nella speranza di far partire la trasformazione digitale in Italia. Il digitale ha uno scopo principale bellissimo che tocca tutti: migliorare la qualità di vita del cittadino, ed allora come non sposare e cercare di mettere a disposizione le proprie competenze in un tale progetto?
Il Team per la Trasformazione Digitale nasce per avviare la costruzione del “sistema operativo” del Paese, una serie di componenti fondamentali sui quali costruire servizi più semplici ed efficaci per i cittadini, la Pubblica amministrazione e le imprese, attraverso prodotti digitali innovativi. La struttura commissariale è stata istituita il 16 settembre 2016 e ha durata fino al 16 settembre 2018.
Come struttura Il nostro impegno è stato quello di attuare il Piano Triennale (Approvato nel Maggio del 2017). Ci siamo occupati di diversi progetti, alcuni facendoli ripartire, dandogli vitalità ed energia, come per le Piattaforme abilitanti che sono soluzioni che offrono funzionalità fondamentali, trasversali e riusabili ANPR, SPID, PAGOPA e CIE (quest’ultima che amo considerare anch’essa una PB) ed altri creandone di nuovi. Le Piattaforme Abilitanti hanno un impatto incredibilmente positivo sul cittadino, ne migliorano la qualità di vita. L’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), con più 8000 anagrafi differenti, ma un unico grande Anagrafe di tutta la popolazione italiana. Poi PAGO PA, Un modo diverso e più naturale per i cittadini di pagare la Pubblica Amministrazione, più immediato, veloce ed economico per il Paese. Ma c’è anche SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che è la soluzione che ti permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale utilizzabile da computer, tablet e smartphone; basta dover ricordare decine e decine di utenze e password. Oggi le nostre credenziali digitali sono diverse per ogni servizio a cui accediamo e una drastica riduzione del loro numero porta ad una semplificazione della vita del cittadino e a una maggiore sicurezza. E poi c’è la CIE, Carta di indentità elettronica, che non è solo un sistema per il riconoscimento del titolare, ma anche un abilitatore di servizi. E poi ancora i progetti creati dal Team: il DAF, le Community di Developer e Designer, e tanto altro, ma soprattutto l’incredibile app IO (un’unica app per ogni operazione e attività che debba svolgere il cittadino italiano nei confronti della PA). Per chi volesse entrare nel dettaglio seguendo uno story telling di Diego Piacentini, consiglio questa lettura.
Molti progetti innovativi che hanno un impatto diretto nella vita di noi cittadini. Infine Floriana, chi sono i tuoi compagni di viaggio, in questo percorso nel Team Digitale.
Mi piace la tua definizione, ed è assolutamente calzante: i miei compagni di viaggio. Sì, loro e con loro sono parte di questo incredibile viaggio digitale, tutti animati dallo stesso obiettivo. Sai, questo è un team composto da semplici cittadini italiani, ragazzi e ragazze della porta accanto, siamo solo degli esperti digitali che hanno deciso di mettere al servizio dell’Italia la nostra competenza. Proveniamo da tutta l’Italia, il 30% sono cervelli in fuga tornati per questa missione bellissima, e molti altri hanno invece lasciato le famiglie, composte spesso da bimbi piccoli, per raggiungere il nuovo posto di lavoro, Roma. Tutto questo affinché venisse realizzato il sogno: attuazione dell’Agenda Digitale. Nessuno di noi si conosceva, nessuno di noi conosceva Diego Piacentini, siamo stati selezionati uno ad uno. E’ un team di cittadini concentrati, determinati e appassionati, che lavora con energia, competenza e professionalità. Del resto, siamo dei lavoratori italiani.
Essere un membro di questo Team è veramente un onore, sono tutti professionisti molto in gamba, ma prima di tutto sono persone meravigliose.
Grazie Floriana per questa #IntervistaCaffè appassionante e piena di stimoli e complimenti per tutto quello che fai per le ragazze e per l’innovazione digitale del nostro Paese.
Ai lettori di questo Blog, appuntamento dopo l’estate con altre #IntervisteCaffè!
In IBM dal 1996, ha ricoperto diversi ruoli di crescente responsabilità: inizialmente come programmatore, poi Chief programmer a Business Developer, capo ricercatore per il Centro di Research as a Service a creativo della nuova struttura IBM Watson.
Prima donna a diventare Master Inventor in Italia, fino a giugno 2018 guidava con successo la nuova divisione “Watson dev SQUAD”, con lo scopo di creare progetti innovativi nel campo dell’intelligenza artificiale basato su Watson. Riconosciuta a livello mondiale come creativa ed innovativa nel settore informatico, Floriana ha spesso ideato o contribuito a sviluppare progetti di ricerca per grandi aziende clienti italiane e straniere. Molte delle sue invenzioni sono presenti in prodotti e soluzioni IBM.
Digitale appassionata, Floriana ama condividere la sua passione con le studentesse, coinvolgendole nel progetto NERD? (Non è roba per donne?).
Ha due figli, Gabriele di 16 anni e Matteo di 7 anni e un marito, Luca, VP di HCL, vive ad Albano Laziale e lavora a Roma. Il suo motto per riuscire ad essere una donna digitale ed una madre di famiglia: #divanozero.