In questo Blog spesso viene trattato il tema della Comunicazione, il più delle volte declinato in comunicazione aziendale, social media, digitale. Oggi vogliamo parlare di Comunicazione Scientifica, un tema sempre più rilevante per la Scienza e non solo.

Questa #IntervistaCaffè e’ dedicata a Enrico Balli, CEO di Sissa Medialab, un’eccellenza internazionale nella comunicazione scientifica.

#IntervistaCaffè con Enrico Balli

Ciao Enrico, grazie per raccontare la tua esperienza e il tuo lavoro in questa Intervista Caffè. Mi fa piacere ospitarti in questa rubrica, oltre che per la tua professione molto interessante, anche perchè abbiamo entrambi studiato al MIB Trieste School of Management. Quindi doppiamente grazie per condividere con i lettori di questo Blog la tua esperienza.

Grazie Alessandra, è una splendida occasione per me e per il Medialab.

Tu sei il CEO di Sissa Medialab, la società della SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste che fa comunicazione della scienza con media diversi e verso pubblici diversi, collaborando con migliaia di scienziati in tutto il mondo in un’ottica fortemente internazionale. Ci spieghi cosa significa “comunicare la scienza”?

Per noi comunicare la scienza significa principalmente mettere in comunicazione, tra di loro e con altri soggetti, gli attori fondamentali della ricerca scientifica, ovvero le giovani ricercatrici e i giovani ricercatori.

È una comunicazione che si svolge sia all’interno della comunità scientifica, ad esempio con la pubblicazione dei nostri Journal, sia verso un pubblico più ampio, a cominciare da quello delle scuole. Una delle nostre principali attività è la formazione alla comunicazione che offriamo alle ricercatrici e ai ricercatori.

Quali sono le aree scientifiche di vostro interesse e competenza?

Lavorando alla Sissa, abbiamo un rapporto privilegiato con la fisica, la matematica e le neuroscienze. Nel corso degli anni abbiamo lavorato anche con altre aree scientifiche, come la genetica e la geologia.

Quali strumenti e metodologie utilizzate nella vostra attività di divulgazione scientifica?

La metodologia principale, come accennavo pocanzi, consiste nell’incontro con ricercatrici e ricercatori: questo avviene in tanti modi diversi, utilizzando media e tecniche di tutti i tipi. In questi anni abbiamo realizzato mostre, musei, documentari, spettacoli teatrali e di danza. Lavoriamo anche ad attività come gli incontri, i dibattiti e le conferenze. Recentemente abbiamo aperto uno spazio per il pubblico all’interno della stazione ferroviaria di Trieste, dove realizziamo molte iniziative in collaborazione con gli enti che a Trieste si occupano di ricerca.

oggiscienzaDa molti anni, inoltre, pubblichiamo OggiScienza (su Twitter @OggiScienza), un magazine dedicato alla ricerca scientifica italiana e internazionale fotografata giorno per giorno nel suo divenire. Attraverso news, interviste e articoli, OggiScienza presenta la ricerca contemporanea nei suoi aspetti più di punta. Per far capire cos’è il mestiere di scienziato e come si produce il sapere scientifico, OggiScienza dà spazio alle migliaia di ricercatori che lavorano nei laboratori e nelle istituzioni di tutto il mondo e che sono i veri protagonisti della ricerca.

 

Una domanda forse un po’ scomoda, ma che mi sento di farti è questa: quali sono le principali difficoltà e sfide nel fare divulgazione scientifica in un periodo come questo in cui la scienza e gli scienziati vengono messi in discussione da teorie complottistiche che di scientifico hanno molto poco?

Non è sempre facile convincere i responsabili della ricerca che è necessario uscire dai canali tradizionali della comunicazione per combattere ad armi pari la disinformazione: spesso la apparente stupidità di certe posizioni (dai vaccini alle scie chimiche) nasconde gli scopi di organizzazioni motivate da intenti precisi, anche finalizzati all’ottenimento del consenso politico. Nella storia della nostra Repubblica è la prima volta che formano il governo due forze dichiaratamente contro la scienza. Non è successo per caso.

Tu viaggi moltissimo per lavoro. In quali Paesi siete più attivi e che differenze noti nella comunicazione scientifica in Italia rispetto agli altri Paesi?

Diciamo che in Europa esiste una tradizione moderna della comunicazione scientifica decisamente consolidata: anni di finanziamenti a progetti internazionali hanno permesso di creare una comunità coesa e preparata.

La situazione è molto diversa negli altri continenti: l’America Latina ha una attività più giovane ma molto effervescente, l’Africa si confronta con problemi sociali e ambientali molto diversi dai nostri, la Cina sta investendo tantissimo in questo settore anche se i risultati non sempre sono entusiasmanti. Sia in America Latina sia in Africa, ad esempio, stanno nascendo percorsi formativi nuovi e originali per specialisti della comunicazione della scienza; in Cina si sperimenterà su larga scala l’inserimento della informal education nel sistema scolastico tradizionale.

Quali iniziative avete in programma nel prossimo futuro?

Stiamo cominciando a lavorare con due pubblici molto diversi tra loro: bambine e bambini in età prescolare e persone anziane. Stiamo cercando di trasferire, adattandole, le tecniche di potenziamento cognitivo a un pubblico più ampio, ad esempio lavorando con adolescenti in difficoltà. Stiamo progettando un percorso che ci permetterà di mischiare la Citizen Science con la Community-Based Participatory Research, entro il 2020. La partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini non solo alle attività di ricerca scientifica ma anche alla sua progettazione è secondo noi una sfida importante per il futuro. La Commissione Europea, negli ultimi due programmi-quadro, ha investito cifre ingenti sulla RRI (Ricerca e Innovazione Responsabile), senza ottenere grandi risultati: forse è arrivato il momento di un cambiamento radicale, passando da un approccio top-down a uno bottom-up.

Un’altra iniziativa in corso, in partnership con  SissaIctpUniversità di TriesteImmaginario ScientificoComune di TriesteUniversità della Terza Età riguarda la scienziata Margherita Hack. Fino a metà luglio sono in programma eventi gratuiti per omaggiare e ricordare la brillante scienziata nella sua città d’adozione, dove divenne la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico.

Schermata 2018-06-28 alle 15.49.18.pngUn’ultima domanda su Trieste, la città europea a più alta densità di ricercatori per numero di abitanti. Cos’ha Trieste secondo te per essere sul podio della ricerca scientifica a livello internazionale?

Non sono sicuro che Trieste vanti ancora questo primato, ma è in ogni caso una città con una offerta scientifica internazionale davvero interessante. Io credo che tutto questo sia dovuto a due motivi principali: la sostanziale incertezza sul destino di Trieste negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale e la presenza di Paolo Budinich, il fondatore del sistema scientifico triestino. È a lui, alla sua inventiva, alla sua tenacia che si devono la fondazione, tra gli altri, del Centro Internazionale di Fisica Teorica, della SISSA e dell’Area di Ricerca con il suo acceleratore di particelle Elettra.

Grazie Enrico per questa intervista. Ottime le informazioni che hai dato sulle attività di Sissa Medialab, e’ importante far sapere che esistono nel nostro Paese realtà che lavorano per far crescere il sistema scientifico italiano in Europa e nel mondo.

Potete seguire le attività di Sissa Medialab su Twitter (@tsconoscenza), su Instagram (tsconoscenza) e su Facebook (tsconoscenza) dove vengono trasmesse le dirette degli eventi.

Appuntamento alla prossima #IntervistaCaffè su questo Blog!

Enrico Balli e’ CEO di Sissa Medialab. E’ stato direttore marketing e comunicazione in primarie societa’ editoriali in Italia e all’estero. E’ specialista nello sviluppare progetti innovativi in campo educativo e di comunicazione dal 1980. E’ membro di Steering Committees in diversi network europei di innovazione. E’ entrato recentemente nel Board di Eusea, European Science Events Associations ed e’ ambassador di GAPS, Global Access to Postsecondary Education Initiative.
Sito web: https://medialab.sissa.it
Enrico Balli
CEO di Sissa Medialab