L’ Angel Investment è la fonte più significativa di capitale di rischio per le start-up early stage in tutta Europa, portando non solo la finanza, ma l’esperienza aziendale e le competenze fondamentali per consentire a queste aziende di raggiungere il loro potenziale di crescita.

La percentuale di donne angels sul totale dei business angels rimane tuttavia bassa. Tra i sei paesi partner dello studio presentato in questo articolo, la percentuale di donne investitrici nel mercato totale degli investimenti “angelici” nel 2017 è stimata come segue:

  • 23% in Italia
  • 14% in UK
  • 10% in Belgio
  • 9% in Spagna
  • 5% in Francia
  • meno del 5% in Portogallo.

Inaspettatamente, in Italia quasi un business angel su quattro e’ donna, e questo fa ben sperare per le nostre imprenditrici e per l’ecosistema imprenditoriale in generale.

Molte donne in tutta Europa stanno ottenendo un notevole successo nella loro vita professionale, ma spesso perdono l’opportunità di utilizzare la loro capacità finanziaria ed esperienza di business per sostenere le startup. L’attivita’ dei business angels è vitale per l’economia europea e accedere a questo pool di capitale di rischio non sfruttato per sostenere gli imprenditori europei rappresenta un obiettivo e una sfida nei prossimi anni. In questo articolo cerchiamo di capire quali sono gli ostacoli che stanno frenando le donne dal diventare business angels, in modo che possano essere messe in atto delle misure per affrontarli e superarli efficacemente.

Andiamo con ordine e analizziamo la ricerca che e’ stata fatta, il contesto, la metodologia e i risultati.

CONTESTO

A gennaio 2017 e’ stato lanciato un programma europeo finanziato dall’UE, chiamato Women Business Angels for Europe’s Entrepreneurs (WA4E) con l’obiettivo di aumentare il numero di donne business angels nei sei paesi partner del programma (UK, Francia, Belgio, Spagna, Italia e Portogallo). Questo programma si concludera’ a dicembre di quest’anno.

A tale scopo e’ stata condotta una ricerca con l’obiettivo di comprendere le caratteristiche comuni delle donne che già sono business angels e le motivazioni di coloro che attualmente non investono. Lo scopo ultimo e’ trovare il modo di sensibilizzare quelle donne che hanno il profilo e le caratteristiche adatte ad essere business angels, ma che al momento, per diversi motivi, non lo sono.

I risultati di questa ricerca seviranno a fornire delle linee guida e un piano d’azione alla Commissione europea e al Parlamento europeo, per creare le condizioni in Europa per una maggiore partecipazione femminile all’angel investing.

METODOLOGIA E APPROCCIO DELLA RICERCA

La ricerca è stata guidata dalla UK Business Angels Association in collaborazione con Angel Academy, una delle principali reti di angels che si occupa di investire nelle women in tech. È stata sostenuta dalle organizzazioni partner WA4E negli altri cinque paesi europei. L’integrazione del sondaggio sulla piattaforma online e l’analisi dei risultati è stata effettuata dalla Cass Business School, un’istituzione accademica con una forte esperienza nel campo delle ricerche di mercato, in particolare nella finanza per le PMI.

La ricerca è stata condotta nei sei paesi partner ed ha raggiunto un totale di oltre 6.000 donne. Al termine della raccolta dei sondaggi, sono state ottenute 640 risposte valide sui 6 paesi. Con il 10% del mercato target dell’indagine, si può affermare che il campione e’ statisticamente robusto e, nello specifico, è composto da 310 donne che erano già business angels e 330 donne che non lo erano.

PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA

Le donne intervistate sono di età compresa tra i 31-50 anni e la maggioranza (70%) sono donne d’affari con grande esperienza: il 42% di donne intervistate, infatti, ha tra 21 e 30 anni di esperienza aziendale in una vasta gamma di settori industriali.

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E’ emerso che le angel investors hanno più anni di esperienza di business rispetto a quelle che ancora non investono.

Una percentuale significativa di donne (investitrici e non) ha fondato almeno un’azienda e quasi il 72% delle donne che hanno fondato un’attività ha anche positivamente effettuato una exit in almeno un’azienda.

Caratteristiche delle donne business angels intervistate 

  1. Le donne che hanno fondato almeno un’azienda hanno maggiori probabilità di essere a conoscenza o essere coinvolte in investimenti angelici.
  2. La capacità finanziaria e la ricchezza disponibile hanno una certa influenza sulla decisione delle donne di essere angel investors.
  3. Molte donne angels gestiscono la propria attività in proprio o hanno una carriera professionale: questo ha dimostrato di essere un forte driver per iniziare a investire in capitale di rischio.
  4. Le donne angels lavorano in una vasta gamma di settori industriali.
  5. Vi è una forte propensione da parte delle donne a sostenere imprese guidate da donne.

Tuttavia, il mercato delle donne angels manca ancora di maturità, con molte di loro che hanno fatto solo un piccolo numero di investimenti, e solo una piccola percentuale che ha un portafoglio di investimenti o esperienza in questo settore.

In questa infografica, gli importi annui investiti:

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Quali sono i fattori chiave che spingono le donne all’angel investing?

  1. La motivazione principale per le donne a diventare angel investors e’ quella di supportare altri imprenditori/trici nel far crescere il loro business, oltre che di sostenere l’economia locale. Queste motivazioni sono state più importanti rispetto al mero ritorno finanziario.
  2. Un altro motivo e’ quello di mantenersi aggiornate con le innovazioni e gli sviluppi commerciali e tecnologici.
  3. Inoltre, l’opportunità di incontrare persone affini e di fare networking qualificato, creando nuovi contatti e scambiando esperienze.

In questa infografica, la sintesi delle principali motivazioni per le donne all’angel investing:

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Quali sono le preoccupazioni e gli ostacoli all’angel investing, identificati tra le donne che non stanno investendo?

  1. Le donne che non investono non hanno compreso il processo fondamentale di angel investing e hanno identificato questa attività come molto rischiosa.
  2. Mancanza di conoscenza delle agevolazioni fiscali legate a questi investimenti.
  3. Pensare si tratti di un’attività per super-ricchi, con la convinzione che si debbano impegnare importi molto significativi in ogni startup.
  4. Trovare aziende di qualità ad elevato potenziale.
  5. Mancanza di fiducia nel prendere una decisione finanziaria in merito alla realizzazione di un investimento in una piccola impresa
  6. Oltre la metà delle donne (54%) non-investitrici ritiene di avere altre priorità finanziarie legate alla famiglia, oltre alla mancanza di tempo, piuttosto che una reale capacità finanziaria.
  7. Mancanza di informazione da parte dei loro consulenti finanziari sull’angel investing o sulle agevolazioni fiscali per mitigare i rischi. I consulenti finanziari tendono ad indirizzare le donne verso aree a basso rischio di investimento.
  8. La mancanza di accesso a gruppi di angels o a business angels singole e la scarsa conoscenza di quest’area di investimento rappresentano le ragioni principali per cui ci sono ancora così poche donne angel rispetto agli uomini.
  9. La maggior parte delle donne non investitrici, inoltre, non conoscono colleghe o role model femminili che stanno svolgendo questa attività.

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QUALI LE IMPLICAZIONI NEI PAESI PARTNER WA4E

I risultati di questa ricerca saranno utilizzati per supportare lo sviluppo di azioni volte alla sensibilizzazione delle donne, per far loro superare gli ostacoli identificati. Ciò comprenderà:

1. Campagne mirate di sensibilizzazione e reclutamento: Questo dovrebbe riflettere la comprensione di come raggiungere i gruppi target di donne, anche attraverso reti professionali al femminile e l’utilizzo di messaggi chiave volti ad accrescere la comprensione complessiva dell’opportunità di questi investimenti.

Le azioni riguarderebbero anche la mancanza di informazioni e l’orientamento che viene dato alle donne sugli investimenti da parte di consulenti finanziari e media finanziari.

2. Role models e casi di studio: molte donne hanno identificato la necessità di conoscere altre donne coinvolte nell’angel investing. Questo permetterebbe loro di conoscere da vicino la loro attività e partecipare nelle scelte di investimento. Anche la condivisione delle esperienze, dei risultati economici raggiunti, delle exit effettuate potrebbero risultare di incoraggiamento per donne potenziali business angels. Tutto questo potrebbe avvenire all’interno di forum, durante eventi face-to-face o di networking e attraverso i social media.

3. Educazione e mentoring: quasi tutte le donne intervistate sentono la necessità di accedere a programmi educativi più personalizzati, come ad esempio workshop, volti ad aiutare le donne a capire il processo di investimento. C’è bisogno di una migliore comprensione di ciò che questo tipo di processo di investimento comporta, oltre ad aspetti specifici come la conoscenza finanziaria, legale e fiscale. Tutto questo aiuterà le donne a sentirsi più competenti e sicure. Questo, combinato con il mentoring e il supporto di donne che stanno già investendo, è certamente un aspetto importante di formazione e crescita.

4. Incoraggiare le donne a partecipare a gruppi di business angels: molte donne hanno citato la mancanza di accesso a gruppi di business angels che fossero “friendly” e accessibili, oltre che diversificati al loro interno. C’è bisogno di una campagna mirata ai network di business angels esistenti in tutti i paesi partner per incoraggiarli ad accogliere e sostenere le donne angel. Il concetto di un forum dedicato a livello nazionale o regionale per le donne che offrano un sostegno peer-to-peer e lo scambio di esperienze su questi investimenti viene ritenuto da molti più utile che incoraggiare gruppi di investimento esclusivamente femminili.

RACCOMANDAZIONI PER L’AZIONE A LIVELLO POLITICO

La ricerca ha anche indicato l’opportunità di migliorare la politica esistente a livello nazionale ed europeo. Ciò comprende :

  1. Sostegno a fondi nazionali / regionali per l’investimento collettivo di donne: è necessario esplorare l’opportunità per la creazione di un fondo di co-investimento per donne angel. Questi fondi potrebbero potenzialmente avvalersi del sostegno dei fondi del FESR o del FEI / BEI oltre a fondi del settore privato nei paesi interessati e basarsi sui modelli di fondi di co-investimento esistenti negli Stati membri.
  2. Istituzione a livello europeo di un fondo di co-investimento per donne business angels. Questo stimolerebbe un maggior livello di investimento da parte di donne, in particolare nei paesi chiave in cui questo mercato è particolarmente sottosviluppato, fornendo co-finanziamenti europei a fronte di deals condotti da donne investitrici, con particolare riguardo agli investimenti in imprese fondate da donne.

Questo darebbe inoltre l’opportunità alle donne investitrici di incontrarsi e creare una rete, con lo scopo di sostenere gli imprenditori e le imprenditrici, mettendo in comune capacità di investimento e competenze di business.