Ho avuto l’opportunità quest’anno di partecipare all’evento Il Tempo delle Donne, una tre giorni di workshop, incontri, conversazioni con filosofi, scrittori, artisti, sportivi, politici, donne e uomini di azienda, arrivato alla sua quarta edizione e organizzato dal Corriere della Sera in collaborazione con il Comune di Milano – assessorato alla Cultura e Valore D.

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In questi giorni si e’ parlato molto di equilibrio durante gli incontri formativi organizzati da Valore D: equilibrio tra generi, tra generazioni, all’interno della famiglia e delle organizzazioni, tra vita privata e pubblica.

Quest’anno il tema dell’evento e’ stato “Uomini – i segni del cambiamento” e credo sia stato vincente per avvicinare molti uomini sia come speakers che come partecipanti agli eventi in programma. Perché la sfida enorme che abbiamo di fronte, che e’ quella di una società dove le donne abbiano finalmente pari opportunità nel mondo del lavoro e della vita pubblica in generale, possiamo affrontarla e vincerla solo se siamo alleate degli uomini e se quest’ultimi sono al nostro fianco in questa battaglia.

E’ la riflessione espressa da Sylvie Goulard, politica e saggista francese, eurodeputata per il Movimento Democratico durante il workshop di venerdì 8 settembre “Equilibri di coppia”. Ciò che e’ emerso dall’incontro, cui hanno partecipato anche Luca De Michelis, AD di Marsilio Editori, Michèle Favorite, docente di comunicazione alla John Cabot University e Sandra Mori, Presidente di Valore D, e’ che sia l’uomo che la donna sono alla ricerca di un nuovo equilibrio. In questo percorso di cambiamento, gli stereotipi di genere rappresentano sempre di più luoghi comuni in cui nessuno si può più riconoscere. Gli uomini, soprattutto i giovani uomini, non nascondono più le loro emozioni, le loro fragilità e le donne possono finalmente vivere apertamente il loro coraggio e forza anche in contesti pubblici senza essere tacciate per aggressive ed arroganti.

Grande spazio e’ stato dato al tema della leadership, che e’ stata il fil rouge di diversi incontri sempre organizzati da Valore D. Al workshop di venerdì “Essere d’esempio: istruzioni per l’uso” ho imparato che avere modelli di riferimento e’ molto importante per lo sviluppo della leadership, e questo vale per la donna quanto per l’uomo, che possono riconoscersi l’un l’altra come role model e, quindi, modelli ispirazionali. Ho imparato inoltre che ognuno di noi, nella nostra vita quotidiana, può essere di ispirazione agli altri; ad esempio sfidando pregiudizi e convinzioni, invitando ad esplorare nuove possibilità, incoraggiando a sperimentare nuovi approcci uscendo dalla propria zona di comfort, mettendosi in gioco in prima persona attraverso la condivisione di esperienze. Inoltre la coach Alessandra De Carlo ci ha spiegato che ognuno di noi, uomini o donne, e’ mosso da leve motivazionali, che non hanno genere, cioè possono interessare uomini e donne trasversalmente.

Ad esempio ci sono gli achiever, coloro che sono motivati da obiettivi precisi, gli affiliativi, coloro che cercano sempre di mantenere sane relazioni con gli altri e non amano situazioni conflittuali, ed infine le persone motivate dal potere, che non va inteso in senso negativo, ma sono coloro che sono mossi dall’impatto e dall’influenza che le loro decisioni e azioni possono determinare sugli altri.

Un’analisi molto interessante che e’ emersa durante un altro workshop organizzato da Egon Zehnder, “A ciascuno il suo scettro di potere“, e’ che la leadership non e’ una questione di genere ma soggettiva, e non e’ nemmeno legata all’eta’, come si potrebbe pensare. Da ricerche effettuate da questa società di executive head hunting e’ infatti emerso che anche giovani nella fascia d’eta dei vent’anni possono avere capacita’ di leadership e che e’ necessario molto coraggio da parte delle aziende per cominciare a delegare i giovani anche in posizioni apicali, cosa che nel nostro Paese non e’ così comune.

Ma la cosa fondamentale che e’ emersa e’ che ognuno di noi può lavorare sulla propria leadership, per migliorata e affinarla a seconda delle situazioni. La leadership, quindi, si può imparare e si può soprattutto modulare in base alle esperienze e al contesto. Non e’ vero che leader si nasce, ma al contrario, leader si diventa.

Il Tempo delle Donne e’ stato un grande momento per sensibilizzare, informare, condividere, in sintesi per attivare quel cambiamento culturale di cui tanto si parla e di cui c’e’ un grande bisogno nella nostra società. Il Tempo delle Donne e’ forse arrivato e le nuove generazioni, per le quali il gap di genere nel privato come nel pubblico si sta riducendo, ce lo stanno insegnando. E’ un processo lento e inesorabile per il quale e’ necessario tuttavia restare vigili perché la retromarcia può essere sempre attivata. In altre parole, le grandi conquiste civili degli ultimi cinquant’anni non possono e non devono essere date per scontate ed immutabili: ogni singolo diritto conquistato va custodito e protetto con tutta la nostra capacita’, non solo di donne, ma di società civile nella sua totalità.