Dell’importanza dello spritz in un mondo iperconnesso
Viviamo costantemente connessi ad internet, grazie allo smartphone, l’ ipad, il PC, gli oggetti “intelligenti” e quant’altro.
Secondo uno studio di Deloitte – 2015 Global Mobile Consumer Survey – condotto su 2000 persone, ognuno di noi mediamente interagisce 46 volte con lo smartphone durante la giornata e c’e’ un 4% degli intervistati che arriva anche a 200 volte. Sono in molti, secondo questa ricerca, a controllare il proprio cellulare anche senza la sollecitazione di un messaggio o di una notifica.
Dall’uso sempre piu pervasivo dei social network, le nostre abitudini risultano fortemente condizionate: ormai usiamo i dispositivi mobile per fare shopping, per lavorare, per comunicare con gli amici e per conoscere persone.
Dopo anni di social networking che mi ha dato tantissimo, non posso negarlo, mi sento di esprimere alcuni pensieri circa la non sostituibilità, ma anzi, la sempre maggiore importanza, che ha la relazione “fisica”, offline, lo spritz o aperitivo che dir si voglia. Cio’ che mi ha portato a questo ragionamento e’ principalmente la fragilità dei rapporti che si creano puramente on line, la grande affinità che a volte si avverte e che svanisce un attimo dopo.
In un mondo iperconnesso come quello in cui viviamo lasciatemi dire che lo spritz sta acquisendo (se mai lo avesse perso) un ruolo fondamentale per riappropriarsi dell’esperienza umana della relazione sociale: le nostre relazioni acquisiscono spessore e credibilità solo con la conoscenza reale, al di là degli schermi, con l’interazione personale con l’altro. Nessuna connessione internet potrà mai sostituire quell’empatia che si crea parlandosi di persona, mentre ci si guarda negli occhi, ascoltando la modulazione del tono di voce, l’espressione del volto e del corpo, la fisicità di una stretta di mano.
E non e’ solo la credibilità ad acquisire peso con la conoscenza offline, ma anche altri fattori sono, a mio avviso, importanti.
Pensiamo, ad esempio, alla volatilita’ delle relazioni online: se e’ relativamente rapido entrare in contatto con una persona o un’organizzazione e’ altrettanto facile che tale relazione evapori all’istante. Senza un contatto fisico viene a mancare quell’humus vitale grazie al quale una relazione puo’ acquisire consistenza e stabilità nel tempo. Non dimentichiamo che ogni relazione, che sia personale, di business, di informazione eccetera, e’ una relazione umana e di contatto umano ha bisogno per radicarsi e crescere.
In qualsiasi contesto quindi, è sempre piu necessario trovare il tempo e lo spazio per l’incontro fisico, quel tempo per conoscersi realmente, sviluppare quell’empatia e quel rapporto basato sulla fiducia e sulla credibilita’.
Potremo scrivere mille post su Facebook, sul blog o su qualsiasi strumento digitale, ma quello che le persone ricorderanno di noi sono le sensazioni che siamo riusciti a trasmettere durante un incontro “reale”, un meeting, una cena, uno spritz.
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Info sull'autore
Mi occupo di strategie per l’innovazione, di business model design, di valutazione degli impatti della discontinuità aziendale e di progettazione di nuove soluzioni innovative. La mia passione è connettere persone, talenti e skills con lo scopo di stimolare l’innovazione e creare un ecosistema sano e innovativo.
Che dire? Sono completamente d’accordo con te! Ne ho parlato anch’io, in modo un po’ scherzoso, qui https://pensierisottolaneve.wordpress.com/2015/03/22/alzate-quella-testa/
Buona domenica Alessandra!
Grazie! Buona domenica a te 🙂