E’ ormai noto che le startup innovative rappresentano il fattore chiave di sviluppo dell’economia, anche se molta confusione c’e’ ancora sulla terminologia. Come gia’ detto in questo blog, riprendendo la definizione del noto Steve Blank (imprenditore seriale, scrittore, accademico, formatore, uno degli uomini più influenti al mondo nel settore tecnologico), startup innovativa e’ “un’organizzazione che ha lo scopo di ricercare un business model scalabile e ripetibile”.

Delle oltre 9000 startup innovative italiane, quante possono ragionevolmente riconoscersi in questa definizione? Eppure in queste poche parole risiede il futuro di un progetto imprenditoriale nel mercato globale attuale. Senza questi requisiti minimi l’impresa potrà pure trovarsi nel registro delle startup innovative, ma di fatto non lo è. C’e’ quindi un aspetto formale e uno sostanziale: la norma e i requisiti legali per appartenere alla categoria “startup innovativa”, godendo quindi di tutti i benefici annessi e connessi, e la realtà dei fatti, la ripetibilita’ e scalabilità del business.

Questa e’ una premessa fondamentale per comprendere le logiche decisionali degli investitori.

Sul sito web di Italian Angels for Growth, uno dei più grandi network di business angels italiani, si descrivono i requisiti che vengono presi in esame, oltre alle condizioni minime che vengono richieste all’imprenditore, prima di fare un investimento.

Possiamo schematizzarle in questo modo:

  1. Imprenditori capaci e ambiziosi, che operano in alcuni settori (digital, biomedicale, tecnologiche in genere) con grande fiuto commerciale;
  2. Geograficamente facili da raggiungere da almeno un socio;
  3. Si investe in cio’ che si capisce a fondo, quindi nei settori di competenza dei soci;
  4. Se il progetto si colloca in ambito biomedicale/life science e di alta tecnologia in generale, serve che il prodotto sia brevettato oppure che sia possibile brevettare, difendibile e dotato di freedom to operate;
  5. Se il progetto si inserisce nel campo digital, ci deve essere una reale innovazione nel modello di business, una cura maniacale nello sviluppo prodotto, una domanda ragionevolmente ampia e reattiva, un robusto presidio della componente IT.

Se il progetto possiede queste caratteristiche c’e’ la possibilità che venga preso in considerazione, sempreché si sia in grado di dimostrare i risultati economici raggiunti, i dati di mercato (dimensioni, profilo cliente da soddisfare, analisi dei concorrenti e articolazione del vantaggio posseduto rispetto a questi ultimi), le proiezioni finanziarie a 12-18 mesi, l’ammontare del finanziamento richiesto, con indicazione degli impieghi e, last but not least, l’Exit (tempi e modi di uscita dell’investitore).

Cosa si evince della figura del business angel?

  1. Il business angel non e’ qualcuno che mette i soldi su un progetto e lo si rivede dopo 5 anni a chiedere conto del proprio investimento, ma al contrario, e’ attivo nella gestione della società, apre le porte, sviluppa il business, richiede di poter intervenire nella decisioni strategiche e di indirizzo;
  2. La domanda, il mercato e le doti commerciali dell’imprenditori sono fattori chiave nella decisione di investimento. Il prodotto, il progetto possono anche essere molto interessanti e innovativi, ma se non c’e’ domanda, se non c’e’ interesse da parte del mercato, e non c’e’ capacita’ nell’imprenditore di cogliere i segnali che vengono dal mercato, il valore del business e’ molto discutibile.
  3. Il prodotto deve essere difendibile, quindi se e’ davvero altamente innovativo deve poter essere brevettato o quantomeno “protetto” da accordi commerciali, partnership, robustezza tecnologica.

Riuscire ad attirare l’attenzione degli investitori early-stage non e’ semplice e richiede molto tempo, dai 3 ai 6 mesi. Durante questo periodo i Business Angel chiedono numerose domande per il loro processo di due diligence; solleveranno obiezioni per quanto riguarda il mercato, la strategia di marketing, la tecnologia, i processi ed il panorama competitivo.

La capacità di rispondere in modo chiaro a queste domande e di gestire le obiezioni saranno fondamentali per ottenere il capitale che si cerca.