Immagina un nuovo gioco in cui ci sono nuove regole, non ben definite, che di sicuro non conosci, ma intuisci appena. Immagina anche che queste nuove regole siano solo aggiuntive e non sostitutive delle vecchie.

A questo tavolo di gioco c’e’ il vecchio e il nuovo ordine delle cose, l’incertezza regna sovrana e nuove capacita’ e competenze si rendono necessarie per non essere eliminati al primo giro.

Molti sono i contesti in cui ognuno di noi si trova ogni giorno e che ricordano questa situazione. Basti pensare alle imprese in cui lavoriamo: aziende che operano sul mercato da diversi anni e decenni, con attori, dipendenti, stakeholders, che si aspettano dei risultati chiari e definiti a determinati input, secondo una logica consolidata e standardizzata. Al contempo, pero’, nuovi paradigmi si stanno facendo strada che non possono essere ignorati.

Si pensi ad alcune situazioni, ad esempio all’espansione internazionale delle imprese e alla trasformazione digitale che sta coinvolgendo ogni tipo di organizzazione.

Nel primo caso, quando si arriva in un nuovo mercato, risulta vitale identificare i soggetti fondamentali con cui relazionarsi, siano essi partners, concorrenti, clienti e anche influencers. Gestire le relazioni con questi attori puo’ risultare un esercizio molto complesso che richiede una strategia. Ad esempio, puo’ risultare molto importante creare una mappa dei rischi e delle opportunita’, dei principali soggetti che hanno un impatto economico, politico e sociale nel mercato di riferimento, e delle relazioni tra di loro.

Individuare i networks e le relazioni al loro interno che hanno un impatto sul proprio brand, sul proprio mercato, sulla propria reputazione commerciale e sociale e’ di assoluta priorità se si vogliono evitare spiacevoli sorprese.

Entrare in nuovi mercati comporta una grande abilita’ e competenza di networking, di ricerca, di negoziazione, di adattamento. Tutto questo senza perdere le capacita’ organizzative per rimanere in mercati piu’ maturi e consolidati, con regole note.

Forti sono le analogie in termini di complessità tra l’internazionalizzazione e la trasformazione digitale. Certamente per quanto riguarda le capacita’ e le competenze richieste e l’abilita’ di muoversi in contesti nuovi, con conseguenze non facilmente prevedibili, al di fuori della propria zona di comfort.

Per chi pensa che la trasformazione digitale comporti essenzialmente competenze tecnologiche, dovra’ ricredersi non appena si incontrera’ a sviluppare una strategia che impatta tutta l’organizzazione, in primo luogo le persone. Sono le persone e i network che in modo dinamico si sviluppano, nascono e muoiono, i protagonisti di questa trasformazione.

Capacita’ di ricerca, di networking, di relazione sono vitali nel nuovo ordine delle cose che porta con se’ la trasformazione digitale: capacita’ di comprensione e di comunicazione, attraverso la creazione di contenuti di valore, con al centro la capacita’ di ascolto dei propri interlocutori.

In un mondo in cui globalizzazione e digitalizzazione sono i nuovi tavoli di gioco, ognuno di noi, con le proprie imprese o semplicemente con il proprio ruolo nel contesto economico e sociale, si trova a dover giocare con nuove regole.

Nel saper indossare piu’ cappelli stanno le nuove competenze che bisogna apprendere. Ascolto, adattamento, comunicazione, relazione sono i nuovi imperativi imprescindibili.